Isola d’Elba, non solo mare: 5 esperienze da non perdere
5 min · 29 Mag 2023
L’Isola d’Elba è famosa in tutto il mondo per l’incantevole mare e le splendide spiagge sulle quali fare veri e propri bagni di sole. Ok, c’è tutto questo, ma non solo. L’isola, infatti, ha tanto da offrire, e per tutti i gusti. Grazie al suo eccezionale patrimonio storico, culturale e artistico, riesce ad accontentare qualsiasi tipo di viaggiatore.
Abbiamo selezionato cinque esperienze da non perdere all’Isola d’Elba (oltre ad andare al mare), che vi sorprenderanno piacevolmente.
Visitare una vera miniera
Impossibile andare all’Elba e non visitare almeno una volta le miniere di ferro nel territorio di Capoliveri. Si trovano a pochi km dal paese, sul promontorio del Monte Calamita, che prende il nome proprio dalla magnetite. L’attività produttiva è stata sospesa nel 1981 ma per secoli queste miniere sono state la più grande fonte di lavoro per le popolazioni elbane. L’interno racconta ancora la dura vita dei minatori. Sono previsti due percorsi: quello a 6 metri sopra il livello del mare, senza dislivelli o percorsi impegnativi, adatto a tutti; e quello che arriva fino a 24 metri sotto il livello del mare, che prevede la discesa di 220 scalini. La visita al Museo della Vecchia Officina completa la straordinaria esperienza in sotterranea.
Scegliere ogni giorno uno sport diverso
L’Isola d’Elba è la meta perfetta per chi ama lo sport e vuole vivere la sua vacanza attivamente. Da sempre ospita eventi di natura sportiva, anche di importanza internazionale, e le opportunità di praticare sport sono praticamente infinite. Per gli appassionati di sport acquatici, c’è solo l’imbarazzo della scelta: diving, snorkeling, vela, surf, kitesurfing, windsurf e kayak. Non avete voglia di tuffarvi in acqua? Tra gli sport praticabili ci sono: free climbing, parapendio, golf, tennis, trekking, walking, ciclismo, mountain bike, downhill, equitazione e la corsa in tutte le sue declinazioni.
Ammirare il panorama dalla Fortezza del Volterraio
Sul cocuzzolo di un’aspra altura tra i comuni di Portoferraio e Rio nell’Elba si erge la Fortezza del Volterraio, la più antica fortificazione di tutta l’isola. Il complesso, una delle poche fortezze elbane mai espugnate dai pirati turchi, fu costruito intorno al X secolo sui resti di una struttura di epoca etrusca e successivamente più volte ampliato. Nonostante lo stato di rudere, si può ancora vedere parte dell’aspetto che caratterizzava originariamente la fortezza. Incastonata nella roccia, svetta dai suoi 395 metri sul livello del mare. Una fortezza inespugnabile ieri, una magnifica terrazza oggi da cui è possibile godere di un incantevole panorama. Il tramonto è uno dei momenti più suggestivi per visitarla.
Seguire le orme di Napoleone
L’Isola d’Elba è celebre anche per aver ospitato Napoleone Bonaparte durante il suo primo esilio, dal 4 maggio 1814 al 26 febbraio 1815. Sebbene vi visse solamente 9 mesi, le sue tracce sono ancora oggi visibili ovunque. Il Museo Nazionale delle Residenze Napoleoniche è costituito dalle due residenze dove visse: la Palazzina dei Mulini, che conserva ancora cimeli, arredi, mobili e parte dell’interessante biblioteca; e Villa San Martino, dove spicca la neoclassica Galleria Demidoff, costruita dal principe russo che sposò Matilde Bonaparte. Tra gli altri luoghi napoleonici si segnalano: la Chiesa della Misericordia, in cui ogni 5 maggio si celebra una messa in suo suffragio; il Museo dei Cimeli Napoleonici, che custodisce oggetti, paramenti, vasi sacri e arredi; il Teatro dei Vigilanti, costruito su iniziativa dello stesso Napoleone; e lo scoglio detto la sedia di Napoleone, dove il generale si sedeva per ammirare la Corsica.
Visitare il Santuario delle Farfalle
Sul crinale che congiunge l’area pic-nic del Monte Perone alle ultime pendici del Monte Capanne si trova il Santuario delle Farfalle, dove è possibile osservare, nel loro habitat naturale, una delle più preziose popolazioni di queste creature affascinanti. Inaugurato nel 2009, è dedicato alla memoria di Ornella Casnati, appassionata naturalista e autrice di numerose scoperte entomologiche, scomparsa prematuramente. Lungo i 2 km di sentiero vi sono circa 50 cartelli che illustrano le diverse specie di farfalle che si possono ammirare. Gli ambienti che si incontrano sono tre: la pineta, la macchia mediterranea e i pratelli di crinale inframezzati da garighe.