5 curiosità su Firenze

5 min · 30 Mag 2023

5 curiosità su Firenze

Considerata una delle città più belle d’Italia e non solo, Firenze è famosa per il suo straordinario patrimonio artistico e architettonico. I turisti vengono da ogni parte del mondo per ammirare i suoi capolavori d’arte, i marmi policromi delle chiese e le numerose architetture che ne rievocano il glorioso passato. Il centro storico, dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, è una sorta di museo a cielo aperto: basta passeggiare per i suoi vicoli per attraversare secoli di storia.

Tutti conoscono i suoi capolavori e le sue attrazioni ma vi sono alcune curiosità che solo in pochi conoscono. Scopritele assieme a noi.

La Berta

Sul lato della Chiesa di Santa Maria Maggiore che affaccia su Via de’ Cerretani spunta dal muro una scultura che ritrae la testa pietrificata di una donna. Si tratta della Berta, così è chiamata dai fiorentini. Vi sono varie storie e leggende che ruotano intorno a quest’opera. Si dice che sia il volto di una fruttivendola a cui gli abitanti del quartiere vollero dedicare un riconoscimento per aver fatto una donazione alla chiesa. Un’altra leggenda vuole che sia la testa di un sacerdote che nel 1327 inveì contro un condannato al rogo per astrologia, il quale lo maledisse pietrificando la sua testa in quella posizione. Più verosimilmente, è un lascito di epoca tardo romana.

La testa di toro sul Duomo

Sulla fiancata del Duomo, all’altezza di via Ricasoli, si può scorgere un doccione marmoreo raffigurante una grossa testa di bue, con tanto di corna. In merito a questa insolita scultura esistono due storie. La prima vuole che sia stata posta lì dai costruttori in omaggio ai vari animali da traino impiegati per trasportare i materiali necessari per la realizzazione della chiesa. La seconda racconta di un tradimento e dell’originale vendetta dell’amante. Pare che, ai tempi della costruzione del Duomo, in una casa di via Ricasoli abitasse un sarto geloso della moglie, la quale intratteneva una relazione con un capomastro. Scoperto il tradimento, il sarto li denunciò al Tribunale Ecclesiastico e così il capomastro decise di piazzare la testa di un toro in direzione della casa del sarto per ricordargli ogni giorno la sua condizione di marito tradito.

Il graffito di Michelangelo

Sulla facciata di Palazzo Vecchio, alla destra del portone d’ingresso, si può osservare un curioso graffito rappresentante il volto di uomo e che i fiorentini sono soliti chiamare “Importuno”. La leggenda narra che si tratti di un’opera estemporanea di Michelangelo Buonarroti. A quanto pare l’artista veniva spesso fermato da un signore che lo importunava con futili chiacchiere. Un giorno Michelangelo, annoiato e afflitto dalle sue incessanti domande, iniziò a scalpellare dietro la schiena il profilo di questo uomo mentre faceva finta di ascoltarlo. Secondo un’altra versione, Michelangelo sarebbe rimasto talmente colpito da un uomo condannato alla gogna pubblica da volerlo immortalare sulla facciata dell’edificio.

Il diavolo del Giambologna

Sul muro di Palazzo Vecchietti, all’angolo di via de’ Vecchietti con via degli Strozzi, si trova la copia di una scultura a dir poco grottesca che ritrae un diavoletto portabandiera. L’originale, realizzata dal Giambologna, è esposta al Museo Bardini. L’opera fu commissionata allo scultore fiammingo nella seconda metà del XVI secolo dall’allora proprietario del palazzo. Secondo la leggenda quel demone ricorda un’apparizione malvagia avvenuta nel 1243, quando, durante una predica di San Pietro Martire, apparve un cavallo nero imbizzarrito che la superstizione popolare identificò con il diavolo. Il santo, però, con un gesto sacro riuscì a scacciare l’animale demoniaco, che scomparve in una nuvola di zolfo.

La finestra sempre aperta

In via dei Servi, all’angolo con piazza Santissima Annunziata, si trova Palazzo Budini Gatta, già palazzo Grifoni, costruito nel Cinquecento inizialmente su progetto di Giuliano di Baccio d’Agnolo e proseguito poi alla sua morte da Bartolomeo Ammannati. Sul lato destro dell’edificio si può notare una finestra sempre aperta. Perché? La leggenda narra che una giovane donna passò tutta la vita a ricamare davanti a quella finestra aspettando invano il ritorno del suo amato dalla guerra. Quando la donna morì, provarono a chiudere la finestra ma si manifestarono strani fenomeni. Per questo motivo, da allora la finestra non è mai più stata chiusa.

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