La Via Francigena in Toscana

12 min · 30 Mag 2023

La Via Francigena in Toscana

La Via Francigena è un antico percorso di pellegrinaggio religioso che dal nord dell’Europa portava verso le città sante della cristianità: Roma e Gerusalemme. Nel Medioevo la difficoltà del cammino rappresentava per i pellegrini un sorta di atto di penitenza da intraprendere per redimersi nei confronti di Dio, mentre oggi, nonostante vi siano ancora fedeli che lo percorrono spinti da motivazioni religiose, è l’occasione per un rinnovato rapporto con la natura e il territorio.

Questo straordinario itinerario attraversa anche la Toscana: ben 380 chilometri da percorrere a piedi, in bici o a cavallo per scoprire la Toscana più classica, quella stampata sulle cartoline. Si tratta di un’esperienza unica ed indimenticabile che regala sempre nuove emozioni. Il lungo e variegato tratto toscano può essere percorso una tappa alla volta o solo alcuni pezzi scelti in base alle mete più interessanti.

Scopriamo insieme le tappe della Via Francigena in Toscana!

Tappa 22: dal Passo della Cisa a Pontremoli

In Toscana la via Francigena parte dal Passo della Cisa, il valico che separa l’Appennino ligure dall’Appennino tosco-emiliano. La tappa, lunga 19,4 km che si percorrono a piedi in circa 5 ore, attraversa i borghi ancora ben conservati e ricchi di fascino di Groppodalosio, Casalina e Topelecca, per poi concludersi nell’affascinante cittadina di Pontremoli. Da non perdere lungo il percorso: la chiesetta dedicata a Nostra Signora della Guardia, in prossimità del Passo della Cisa; i resti dello Xenodochio di San Benedetto di Montelungo, l’antico ospedale risalente alla metà del secolo VIII; e la Chiesa di San Pietro a Pontremoli, in cui è conservata una lastra di pietra in arenaria raffigurante un labirinto, datato tra l’XI e il XII secolo.

Tappa 23: da Pontremoli ad Aulla

La seconda tappa è più impegnativa: circa 33 km percorribili in media a piedi in 8 ore. Lungo il percorso, che attraversa strade sterrate e sentieri per lunghi tratti nel bosco, si incontrano deliziosi borghi medievali quali Ponticello, Filattiera, Filetto, Villafranca e Virgoletta. Meritano senza dubbio una visita: l’elegante Pieve di Santo Stefano in località Sorano a Filattiera, una delle più importanti pievi romaniche della provincia di Massa Carrara; l’imponente Castello Malaspina di Terrarossa, quasi interamente in pietra a vista, che conserva i caratteri del suo tempo; e l’antica Abbazia di San Caprasio nel centro storico di Aulla.

Tappa 24: da Aulla a Sarzana

La terza tappa in Toscana, lunga circa 17 km, è ricca di fascino e suggestione. Può essere suddivisa in due parti: la prima, impegnativa, si svolge in gran parte su sentiero e regala il primo panorama sul mare; la seconda è pianeggiante. Si snoda attraverso i borghi, le fortezze ed i castelli sui colli della Lunigiana. Tra le cose da vedere si segnalano: il Santuario della Madonna della Neve a Podenzana, edificato alla fine del Seicento; i ruderi del Castello della Brina in località Torraccio, tipico esempio di insediamento fortificato d’altura; e la cittadina di Sarzana, che vanta chiese e palazzi di notevole interesse storico.

Tappa 25: Da Sarzana a Massa

Lunga poco più di 28 km percorribili a piedi in circa 7 ore, la quarta tappa è particolarmente impegnativa. Si raggiunge il sito archeologico di Luni, dove si possono ammirare le vestigia dell’antica colonia romana di Portus Lunae. In questa tappa si percorre una strada tra i vigneti, che regala meravigliosi panorami sulle Alpi Apuane e sul mare. Da vedere: la Chiesa di San Pietro ad Avenza, che conserva un crocifisso ligneo ritenuto miracoloso; il Duomo di Carrara, edificato in stile gotico romano nel IX secolo; e a Massa il Museo Diocesano allestito nello storico “palazzino dei cadetti” e la Cattedrale intitolata ai Ss. Pietro e Francesco.

Tappa 26: Da Massa a Camaiore

Questa tappa, lunga circa 26 chilometri, attraversa Montignoso, la bellissima Pietrasanta e si conclude nel centro storico di Camaiore. Lungo il percorso sono tantissime le cose da non perdere, tra le quali spiccano: il Castello Aghinolfi, di epoca altomedievale ma frutto di vari interventi edilizi nel corso dei secoli, che sovrasta Montignoso; il Duomo di San Martino a Pietrasanta, con la sua caratteristica torre campanaria in mattoni rossi, rimasta incompiuta; l’antica Pieve di S. Giovanni in località Valdicastello, esempio tra i più significativi di architettura romanica lucchese; e la Badia di San Pietro a Camaiore, fondata nel VII secolo dai monaci benedettini.

Tappa 27: Da Camaiore a Lucca

La sesta tappa, lunga circa 25 km, sale verso Montemagno e giunge a Valpromaro, da cui un percorso nel bosco porta a Piazzano. Da qui si scende poi nella valle del torrente Contesola e si raggiunge in breve Lucca. Da non perdere: la Chiesa di San Michele a Montemagno, ricordata in un documento del 1129 con annesso un ospedale per i pellegrini; il Duomo di Lucca, intitolato a San Martino, dove si può ammirare il famoso crocifisso ligneo del Volto Santo, che secondo la leggenda venne scolpito da Nicodemo; e il Museo Nazionale di Villa Guinigi, dove è conservato il rilievo che raffigura San Jacopo, risalente al XII secolo e proveniente dallo Spedale di Altopascio.

Tappa 28: da Lucca ad Altopascio

La settima tappa collega Lucca ad Altopascio, località conosciuta come la “città del pane” per la rinomata tradizionale produzione di pane, che viene prodotto senza l’utilizzo del lievito. Lunga poco più di 18 km, presenta un percorso facile e pianeggiante. Lungo il cammino si possono ammirare: la Pieve di San Lorenzo a Segromigno in Monte, che deve il suo aspetto ai rifacimenti del XII secolo; la Chiesa di Santa Maria nel piccolo centro di Rughi, di probabile origine longobarda; la Fortezza di Montecarlo, costruita nel XII secolo; e la Pieve di San Piero in Campo sempre a Montecarlo, risalente al XII secolo e tutt’ora ben conservata.

Tappa 29: da Altopascio a San Miniato

Da Altopascio inizia una tappa considerata abbastanza semplice, lunga circa 30 km percorribili in meno di 6 ore. Dopo aver percorso uno splendido tratto selciato dell’antica Via Francigena, il percorso si dirige verso Ponte a Cappiano, attraversa l’interessante centro storico di Fucecchio e si conclude a San Miniato, splendido borgo antico dominato dalla torre della Rocca di Federico I. Da vedere: l’Abbazia di San Salvatore situata nella parte alta di Fucecchio, ricostruita dopo il 1106; i Musei Archeologici di Castelfranco di Sotto e Orentano, dove è documentata la storia del territorio dalla Preistoria al Medioevo.

Tappa 30: da San Miniato a Gambassi Terme

La nona tappa collega San Miniato a Gambassi Terme, grazioso paese dalle origini antiche famoso per lo stabilimento termale e per l’Acqua Salsa, dalle molteplici virtù curative. Il percorso, particolarmente impegnativo, è lungo circa 24 chilometri. Dopo aver attraversato un tratto di straordinaria bellezza lungo i crinali collinari della Val d’Elsa, che offre vedute panoramiche mozzafiato in ogni direzione, si incontrano due Submansiones: la monumentale Pieve dei Santi Pietro e Paolo a Coiano, tipico esempio di romanico pisano-volterrano del XII secolo; e la Pieve di Santa Maria Assunta a Chianni, pregevole esempio di pieve romanica con influenza di stile romanico-pisano.

Tappa 31: da Gambassi Terme a San Gimignano

La decima tappa, lunga circa 13 km percorribili in poco più di 3 ore, è particolarmente interessante per la bellezza dei crinali della Val d’Elsa, costellati di castelli e abbazie. Lungo il percorso si possono visitare: il Santuario di Santa Maria a Pancole, al cui interno è custodito un affresco miracoloso di Pier Francesco Fiorentino; e la Pieve di Santa Maria Assunta a Cellole, una delle più importanti pievi romaniche risalenti al XII secolo. La tappa si conclude poi nel meraviglioso borgo medievale di San Gimignano, celebre per la sua architettura e le innumerevoli torri, dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1990.

Tappa 32: da San Gimignano a Monteriggioni

La tappa, lunga 31 km percorribili in 7 ore circa, collega San Gimignano a Monteriggioni, uno dei più mirabili esempi di borgo medievale fortificato, che conserva ancora oggi gran parte delle strutture del XIII secolo. Questo è senza dubbio considerato uno dei tratti più belli della Via Francigena. Da vedere: l’Abbazia di Santa Maria Assunta a Coneo, una delle chiese meglio conservate del territorio valdelsano; la romanica Chiesa di San Martino a Strove, risalente al X secolo; e il complesso dell’Abbazia dei Santi Salvatore e Cirino di Abbadia a Isola, di cui restano la bella chiesa romanica e i locali monastici.

Tappa 33: da Monteriggioni a Siena

Da Monteriggioni inizia una tappa di difficoltà media lunga poco più di 18 chilometri che si percorrono in 4,30 ore circa. Lasciata Monteriggioni, si prosegue lungo le strade bianche della montagnola senese verso il piccolo borgo di Cerbaia, da cui si procede fino ai Castelli della Chiocciola e di Villa. Si attraversa poi il bosco dei Renai prima di giungere a Siena, alla quale si accede dall’antica Porta Camollia. Arrivati a Siena, si consiglia di visitare la meravigliosa Piazza del Campo, il Duomo dedicato a Santa Maria Assunta e il Complesso Museale del Santa Maria della Scala, uno dei più antichi ospedali europei.

Tappa 34: da Siena a Ponte d’Arbia

La tredicesima tappa, lunga circa 25 km che si completano in meno di 7 ore, se percorsa in una bella giornata di sole può diventare davvero indimenticabile grazie ai magnifici panorami che si possono ammirare dai crinali della Val d’Arbia. Tra le cose da vedere lungo il cammino si segnalano: la piccola chiesetta romanica di Sant’Ilario a Isola d’Arbia, da sempre meta dei pellegrini; la Grancia di Cuna a Monteroni d’Arbia, uno dei migliori esempi di fattoria fortificata medievale; e la Pieve di San Giovanni Battista nel borgo fortificato di Lucignano d’Arbia, di impianto romanico e più volte rimaneggiata.

Tappa 35: da Ponte d’Arbia a San Quirico d’Orcia

Questa tappa, lunga 26,25 km percorribili in 6 ore circa, collega Ponte d’Arbia a San Quirico d’Orcia, uno dei comuni dell’incantevole paesaggio naturale e culturale della Val d’Orcia, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 2004. Il percorso attraversa anche Buonconvento, uno dei borghi medievali più belli d’Italia, dove si respira ancora un’atmosfera senza tempo. Lungo il cammino meritano sicuramente una visita: il complesso monastico dell’Abbazia di Sant’Antimo a Castelnuovo dell’Abate, uno dei più bei monumenti di stile romanico della Toscana; e l’antichissima Pieve di San Quirico in Osenna, risalente all’VIII secolo.

Tappa 36: da San Quirico d’Orcia a Radicofani

Da San Quirico d’Orcia parte una tappa particolarmente impegnativa che dalla Val d’Orcia scende lentamente verso il Lazio e termina a Radicofani, bellissimo borgo medioevale arroccato su un’altura a metà strada tra Siena e Viterbo. Raggiunto il piccolo borgo fortificato di Vignoni, col suo incantevole panorama della Val d’Orcia, si scende a Bagno Vignoni, famoso per le sue acque termali, usate fin dai tempi dei romani. Dopo una deviazione al centro storico di Castiglione d’Orcia, si prosegue per un lungo tratto in saliscendi fino all’antico ospitale Le Briccole, da cui inizia una salita che porta a Radicofani.

Tappa 37: da Radicofani ad Acquapendente

L’ultima tappa che attraversa il territorio toscano collega Radicofani ad Acquapendente, il piccolo borgo del Lazio anche conosciuto come la Gerusalemme d’Europa perché all’interno della Cattedrale ospita la più antica riproduzione del Santo Sepolcro. Si tratta di una tappa impegnativa lunga poco più di 15 km percorribili in 3,5 ore circa. Lasciato il borgo di Radicofani, il cammino prevede una discesa di 8 km lungo il crinale fino Ponte a Rigo, da cui si percorrono ancora alcuni km prima di entrare nel Lazio. Si attraversa Proceno e Ponte Gregoriano, prima di affrontare l’ultima salita fino alla Basilica del Santo Sepolcro ad Acquapendente.

Non vi resta che pianificare il vostro viaggio!

Per maggiori informazioni visita il sito ufficiale della Regione Toscana.

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