Pedalare tra le Saline della Sicilia Occidentale

3 min · 5 Apr 2024

Pedalare tra le Saline della Sicilia Occidentale

Siete appassionati di cicloturismo? Ecco un bell’itinerario da percorrere in bicicletta che vi guiderà alla scoperta delle affascinanti saline della Sicilia Occidentale. Vi consigliamo, come intona la canzone di Riccardo Cocciante, di “passeggiare in bicicletta, pedalando senza fretta”, prendendovi tutto il tempo per ammirare il suggestivo paesaggio, punteggiato da antichi mulini a vento e da grandi bacini dove l’acqua marina evapora per effetto del sole. Il sale proveniente da queste saline è considerato il migliore d’Italia.

Si parte da Trapani, la città del mare, del vento e del sale. Poco fuori dal centro inizia una pista ciclabile (lunga circa 10 chilometri) che vi condurrà nel cuore della Riserva Naturale delle Saline di Trapani e Paceco, un’area protetta, istituita nel 1995 ed affidata in gestione al WWF Italia, che si estende per circa mille ettari, dal porto di Trapani fino all’abitato di Salina Grande. Oltre a costituire una delle più importanti aree umide costiere della Sicilia Occidentale, è anche uno scrigno di biodiversità. Sono centinaia le specie di uccelli che utilizzano le saline come luogo di sosta, alimentazione, svernamento e sito di riproduzione, tra i quali fenicotteri, cicogne, gru e aironi. Per quanto concerne la flora, tra le specie caratteristiche, l’endemica Calendula maritima è una delle più preziose.

Lungo il percorso incontrerete il Mulino Maria Stella (situato a Nubia, frazione di Paceco), uno dei tanti che dominavano il paesaggio. Ristrutturato esteriormente ma non funzionante, ospita il Centro Visite della Riserva Naturale delle Saline di Trapani e Paceco, da cui partono le visite guidate che permettono di osservare la fauna, la flora e le tecniche di coltivazione del sale. A pochi chilometri dal Mulino Maria Stella si trova il Museo del Sale, che merita senza dubbio una visita. Allestito all’interno di un baglio (antica fattoria-fortezza del Seicento adibita alla molitura del sale, con un grande mulino a vento annesso), offre un magnifico spaccato sull’industria trapanese della produzione del sale. Vi sono conservati antichi strumenti di lavoro dei salinari e tante vecchie foto in bianco e nero che immortalano come si lavorava un tempo.

L’itinerario prosegue poi verso la spettacolare Riserva Naturale Orientata Isole dello Stagnone (situata nel comune di Marsala), una delle prime ad essere istituita in Sicilia. Dopo aver percorso un tratto di strada provinciale, in contrada Birgi comincia una pista ciclabile, lunga poco più di 7 chilometri, che termina alla fine del canale delle Saline Genna. La riserva, che prende il nome dallo “Stagnone” (la laguna più vasta della regione), si estende su un’area di circa 2000 ettari e presenta un ambiente di enorme interesse naturalistico e di grande suggestione paesaggistica. Nella zona, caratterizzata da acque basse e molto salate e dalla presenza di quattro isole (una delle quali ospita il famoso sito archeologico di Mozia), sono sorte, fin dai tempi dei fenici, numerose saline.

Qui si possono ammirare diversi mulini a vento restaurati e ancora funzionanti, come quelli presenti nelle splendide Saline Ettore e Infersa. Dei tre mulini (resi funzionanti), il più grande è un mulino da macina del Cinquecento a stella o olandese ed è un vero e proprio capolavoro di archeologia industriale. Inserito nella casa magazzino di Infersa, rappresenta il cuore della visita alle saline. Nell’annesso centro visitatori sono presenti una sala cinema in cui si può assistere ad un filmato sulla produzione e raccolta del sale ed un punto vendita denominato la Bottega del Sale, dove è possibile acquistare pregiati sali integrali, raccolti a mano, e prodotti in salina (ma anche saliere, macinini di alta qualità, ceramiche, maioliche siciliane e prodotti di bellezza).

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