I borghi più belli della Sicilia
5 min · 3 Ott 2023

Uno dei tesori più preziosi della Sicilia sono i suoi numerosi e suggestivi borghi. Custodi di antiche tradizioni che si tramandano nei secoli, legate alla storia, alla cultura ma anche all’enogastronomia, sono piccoli gioielli, spesso inerpicati su una montagna o affacciati su un lembo estremo di costa, che permettono ai visitatori di immergersi appieno nell’atmosfera più autentica della regione.
Quali sono i borghi più belli della Sicilia? Ne abbiamo scelti 5 che consigliamo a tutti di visitare almeno una volta nella vita.
Erice
Tra i borghi più belli della Sicilia non potevamo non inserire Erice (provincia di Trapani). Si tratta di un affascinante borgo medievale cinto da mura, con un fascino “montano” reso ancora più irresistibile dall’estrema variabilità del tempo. Arroccato sulla cima del monte omonimo (a ben 750 metri sul livello del mare), domina dall’alto tutta la valle del trapanese offrendo scorci unici e tramonti indimenticabili. L’edificio più rappresentativo del borgo è il Duomo, un miraggio dorato in pietra chiara scolpita e marmo di Carrara. Costruito nella prima metà del XIV secolo, custodisce opere di notevole pregio. Oltre al Duomo, meritano una visita: il Castello di Venere, eretto tra il XII e il XIII secolo sulle rovine dell’antico tempio di Venere Ericina; il Museo Antonino Cordici, che ripercorre la storia di Erice; e la Chiesa di San Martino, di origine forse normanna e rifatta alla fine del Seicento.
Salemi
Sempre in provincia di Trapani si trova il pittoresco borgo di Salemi. Sorge in collina, tra le vigne e gli uliveti della Valle del Belice, ed è un vero e proprio museo a cielo aperto, ricco di edifici realizzati con la locale pietra campanella e di chiese (circa 25). Il centro storico, di origine romano-bizantina, si presenta ancora nel suo impianto medievale. L’abitato si sviluppa intorno al Castello Normanno fatto erigere da Federico II di Svevia nel XIII secolo. Il castello fa parte del Sistema Museale di Salemi, che raccoglie nel suo insieme i musei civici (Arte sacra, Archeologia, Risorgimento, Museo della Mafia e Officina della Legalità, Ecomuseo del Grano e del Pane) e le aree archeologiche di Mokarta, Monte Polizo e San Miceli. Tra i numerosi edifici religiosi spicca il Duomo, in cui è possibile ammirare un fonte battesimale di Domenico Gagini e una pregevole croce processionale seicentesca.
Sambuca di Sicilia
Adagiato su una collina (a 350 metri sul livello del mare) nel bel mezzo della Valle del Belice, Sambuca di Sicilia (provincia di Agrigento) è uno splendido borgo di origini arabe che racchiude l’anima della regione. Lo sviluppo urbano del paese segue due direttrici: quella araba “dentro le mura” e quella sei-settecentesca “fuori le mura”. Il centro storico è dominato dalla maestosa Chiesa Madre, purtroppo chiusa al culto perché gravemente danneggiata dal terremoto del 1968. Tra le cose da vedere si segnalano: la secentesca Chiesa del Carmine, il principale edificio religioso del borgo, dove è custodita una splendida statua in marmo della Madonna dell’Udienza; la Chiesa di Santa Caterina d’Alessandria, con il suo opulento apparato decorativo; il Museo Archeologico Palazzo Panitteri, in cui sono conservati i reperti rinvenuti nel territorio circostante; e il Terrazzo Belvedere, da cui è possibile godere di una magnifica vista.
Sutera
Sutera (provincia di Caltanissetta) è un suggestivo borgo che racchiude bellezza, arte e … leggende. Si sviluppa intorno alla rupe gessosa del Monte San Paolino ed è chiamato il “balcone della Sicilia” perché offre un meraviglioso panorama, che si estende dall’Etna fino al golfo di Agrigento. Il centro urbano, di impianto medievale, è costituito da tre quartieri: il Rabato (fondato dagli Arabi intorno all’860 d.C.), il Rabatello e il Giardinello. Il cuore del borgo è Piazza Sant’Agata, su cui affacciano l’ottocentesco Municipio e l’omonima chiesa quattrocentesca. Meritano una visita: il Santuario di San Paolino, in cui sono conservate due urne-reliquiario, espressioni massime dell’oreficeria siciliana antica; la “rocca spaccata o jacca – fenditura”, una collinetta in cui la roccia è separata in due da un vuoto (che secondo la leggenda si formò nel momento in cui Gesù morì in croce); e il Museo Etnoantropologico.
Petralia Soprana
Un altro borgo da non perdere è Petralia Soprana (provincia di Palermo). Situato nel cuore del Parco delle Madonie, a quasi 1.150 metri sul livello del mare, è il comune più alto del palermitano nonché una delle cittadine meglio conservate della Sicilia centro-settentrionale, con le sue case di pietra grezza e i balconi in ferro battuto ornati di gerani. Le origini di Petralia Soprana sono antichissime e alcuni studiosi le fanno risalire alla dominazione greca. Pur essendo una piccola cittadina, ha un gran numero di chiese, tra le quali spiccano: la Chiesa di Santa Maria di Loreto, al cui interno si può ammirare una splendida pala d’altare di Giandomenico Gagini; e la Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, che presenta un elegante porticato settecentesco. Da non perdere è il notevole panorama che offre dalla Chiesa di Santa Maria di Loreto, che comprende nello sguardo l’Etna e, in senso orario, Enna, Caltanissetta e la vallata del fiume Imera.


