Itinerario alla scoperta delle opere di Brunelleschi a Firenze

6 min · 19 Mar 2024

Itinerario alla scoperta delle opere di Brunelleschi a Firenze

Filippo Brunelleschi (Firenze, 1377-1446) è stato un architetto, ingegnere, scultore, orafo e scenografo. Assieme a Donatello e Masaccio diede il via alla straordinaria stagione del Rinascimento. Così, come Donatello nella scultura e Masaccio nella pittura, Brunelleschi rivoluzionò lo stile dell’architettura. Di lui Giorgio Vasari ha scritto: “Ei ci fu donato dal cielo per dar nuova forma all’architettura“. Qui vi proponiamo un affascinante itinerario che vi guiderà alla scoperta dei suoi capolavori fiorentini.

La prima tappa dell’itinerario è la Basilica di Santa Maria Novella, una delle più importanti chiese della città. Situata nei pressi dell’omonima stazione ferroviaria, fu fondata dai frati dell’Ordine dei Domenicani nella prima metà del Duecento. La prima cappella sul lato ovest dell’altare maggiore, la Cappella Gondi, è famosa per ospitare il Crocifisso del Brunelleschi, una scultura in legno policromo databile tra il 1410 e il 1415. Secondo Vasari questa opera d’arte venne scolpita in risposta al Crocifisso ligneo di Donatello (conservato nella Cappella Bardi di Santa Croce), per dimostrargli come si sarebbe dovuta realizzare, senza peccare di realismo troppo crudo, la figura del Cristo in croce.

La seconda tappa è la Basilica di San Lorenzo, la più antica cattedrale di Firenze. Rinnovata in epoca romanica, fu nuovamente ricostruita nel XV secolo per volontà di Giovanni di Bicci de’ Medici, che affidò l’incarico a Brunelleschi, il quale però morì nel 1446 senza poterlo condurre a termine, ma donandogli l’impronta definitiva. Nel complesso si trova la Sagrestia Vecchia, uno dei capolavori di Brunelleschi e dell’architettura del primo Rinascimento in generale. Nell’opera (una delle poche che Brunelleschi riuscì personalmente a portare a compimento) il linguaggio dell’antica Roma dialoga con una nuova armonia delle forme e con la geometria.

La tappa successiva è la Cattedrale di Santa Maria del Fiore (meglio conosciuta come Duomo di Firenze), sovrastata dall’affascinante Cupola del Brunelleschi, una delle opere che appartengono alle ricchezze migliori dell’umano. Costruita tra il 1420 e il 1436, è ancora il simbolo incontrastato di Firenze nel mondo. Un tempo era la cupola più grande del mondo, oggi conserva il primato della più grande volta in muratura del pianeta. Ha un diametro di 45,50 metri e si innalza su un tamburo collocato a 54 metri dal suolo raggiungendo i 116 metri di altezza. Per realizzarla, Brunelleschi progettò straordinarie macchine da costruzione e diede vita al primo cantiere dell’era moderna.

L’itinerario prosegue poi in Piazza Filippo Brunelleschi, dove si trova la Rotonda di Santa Maria degli Angeli, il primo edificio a pianta centrale dell’intero Rinascimento che, in origine, faceva parte del Monastero di Santa Maria degli Angeli. Fu progettata e iniziata da Brunelleschi nel 1432 ma i lavori si dovettero interrompere nel 1437, quando la Repubblica deviò i fondi per sostenere la guerra contro Lucca. Solo cinque secoli dopo l’architetto Rodolfo Sabatini la restaurò e ne completò la cupola seguendo il progetto brunelleschiano. Oggi al suo interno è ospitato il Museo de’ Medici, interamente dedicato alla storia del celebre casato.

Nelle immediate vicinanze della Rotonda, e precisamente in Piazza della Santissima Annunziata, si trova l’Ospedale degli Innocenti, capolavoro che unisce eleganza e simmetria nonché uno dei primissimi esempi di architettura rinascimentale. L’imponente edificio fu costruito su progetto di Brunelleschi per ospitare l’Istituto degli Innocenti (inaugurato nel 1445), una delle più antiche istituzioni pubbliche italiane dedicate all’accoglienza dei bambini, alla loro educazione e tutela (che ancora oggi si trova nei suoi spazi originari). All’interno dell’Ospedale ha sede il Museo degli Innocenti, che custodisce l’immensa storia dell’Istituto e il suo complesso patrimonio artistico e monumentale.

La sesta tappa è la Basilica di Santa Croce, una delle massime realizzazioni del gotico in Italia, nota anche come Tempio dell’Itale glorie per le numerose sepolture di artisti, letterari e scienziati. All’interno del primo chiostro della basilica è collocata la Cappella Pazzi, una delle prime e più rappresentative architetture del Rinascimento. Brunelleschi ne elaborò il progetto tra la fine degli anni ’20 e il decennio successivo, e diresse i lavori dall’avvio nel 1443 fino alla morte.

A pochi passi dalla Basilica di Santa Croce si trova il Museo Nazionale del Bargello. Ha sede nell’antico Palazzo del Podestà e vi sono conservate sculture, bronzetti, maioliche, cere, smalti, medaglie, avori, arazzi, sigilli e tessili, in gran parte provenienti dalle collezioni medicee, dai conventi soppressi e da privati. Tra i pezzi esposti vi è anche una formella bronzea con dorature di Brunelleschi raffigurante il Sacrificio d’Isacco. Fu realizzata dall’artista in occasione del concorso per decorare la porta Nord del Battistero di San Giovanni. Brunelleschi riuscì ad arrivare finalista con Lorenzo Ghiberti, ma quest’ultimo vinse.

L’ottava e penultima tappa è il Palagio dei Capitani di Parte Guelfa, uno dei palazzi più rappresentativi della vita pubblica fiorentina tra il Trecento e il Quattrocento. Deriva il nome dalla sua funzione di quartier generale della cosiddetta “parte guelfa” negli anni in cui la città era divisa proprio tra Guelfi e Ghibellini. Sull’ingresso di Via del Capaccio si trova la parte attribuita al Brunelleschi. La sala più grande del palazzo, progettata da Brunelleschi con pareti scandite da paraste scanalate con capitelli, stupisce per la grande superficie vetrata e il soffitto a cassettoni.

Infine, l’itinerario si conclude con una visita alla Basilica di Santo Spirito, insieme con San Lorenzo uno dei grandi monumenti religiosi e artistici della Firenze del Quattrocento. Si trova sulla sponda sinistra del fiume Arno ed è stata progettata da Brunelleschi, anche se morì dopo due anni dall’inizio della costruzione. Studiata da Leonardo e ammirata da Michelangelo, venne definita dal Bernini “la chiesa più bella del mondo”.

Foto galleria fotografica (1) © Basilica di San Lorenzo | (2) © Visit Tuscany | (3) © Opera di Santa Croce

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