Itinerario alla scoperta delle opere di Donatello a Firenze
5 min · 2 Nov 2023
Firenze è costellata di meravigliosi capolavori realizzati da alcuni dei più grandi artisti della storia dell’arte, tra i quali spicca Donatello, uno dei più importanti scultori di tutti i tempi, che nacque, morì (1386-1466) e trascorse gran parte della sua vita nella città gigliata. Qui vi proponiamo un interessante itinerario alla scoperta dei suoi capolavori fiorentini.
La prima tappa dell’itinerario è la Basilica di San Lorenzo, una delle chiese più antiche e belle di Firenze. Nel complesso si trova la Sagrestia Vecchia, uno dei capolavori di Filippo Brunelleschi e dell’architettura del primo Rinascimento in generale. Fu Donatello a realizzare personalmente gli stucchi dipinti e dorati, tra cui spiccano le Storie di San Giovanni Evangelista e i Quattro Evangelisti, la serie di Cherubini e Serafini nella trabeazione. Lo stesso artista realizzò, poco prima di morire, due pulpiti bronzei con scene della Passione (Ascensione e Resurrezione) che possono oggi essere ammirati lungo le navate. Nei sotterranei della basilica è inoltre possibile vedere una lapide funeraria in onore di Donatello.
La seconda tappa è il Museo dell’Opera del Duomo, uno dei musei più importanti al mondo, sia per la ricchezza e la qualità delle collezioni che per l’avanguardia architettonica e tecnologica dei suoi ambienti. Fondato nel 1891 e poi riccamente ampliato e rinnovato tra il 2012 e il 2015, custodisce oltre 700 opere d’arte provenienti dal complesso monumentale dell’Opera di Santa Maria del Fiore. Di Donatello si possono ammirare: il San Giovanni Evangelista, la sua prima rivoluzionaria opera; la Maddalena penitente, una delle sculture più celebri della storia dell’arte; la stupenda cantoria, col gioioso corteo di putti danzanti; e la serie dei Profeti, ispirati alla statuaria classica.
L’itinerario prosegue poi con una visita al Battistero di San Giovanni, uno dei luoghi di culto più antichi della città nonché un capolavoro del romanico italiano, in cui si fondono fede, storia e arte. Il monumento che si può ammirare oggi fu consacrato nel 1059 ed è forse il risultato dell’ampliamento di un primitivo battistero. L’interno è impreziosito da arredi liturgici gotici e sepolcri romani e medievali, tra i quali il monumento funebre dedicato al cardinale Baldassarre Coscia, l’antipapa Giovanni XXIII, realizzato da Donatello e Michelozzo tra il 1422 e il 1428.
La tappa successiva è il Museo Nazionale del Bargello. Ha sede nell’antico Palazzo del Podestà di Firenze che solo nell’Ottocento fu trasformato nel primo museo nazionale italiano dedicato alle arti del Medioevo e del Rinascimento. Vi sono custodite sculture, bronzetti, maioliche, cere, smalti, medaglie, avori, arazzi, sigilli e tessili, in gran parte provenienti dalle collezioni medicee, dai conventi soppressi e da privati. Al primo piano si trova la Sala di Donatello con alcune delle opere più famose dell’artista fiorentino: lo splendido San Giorgio, originariamente destinato a una delle nicchie di Orsanmichele; il Marzocco, che anticamente si trovava in piazza della Signoria; Amore-Attis, una delle opere più misteriose di Donatello; e i due David, uno giovanile in marmo e quello celeberrimo in bronzo.
A pochi passi dal Museo Nazionale del Bargello sorge l’imponente Palazzo Vecchio. È il monumento simbolo di Firenze e, da oltre sette secoli, la sede del suo governo. Rappresenta la migliore sintesi dell’architettura civile trecentesca cittadina. Al suo interno è allestito un museo che ripercorre le vicende politiche e la storia artistica di Firenze. Una delle sale più belle del palazzo è la Sala dei Gigli, che si fregia di uno dei capolavori riconosciuti di Donatello, la statua bronzea di Giuditta e Oloferne, raffigurante l’eroina biblica nell’atto di decapitare Oloferne.
La sesta tappa è la Basilica di Santa Croce, una delle massime realizzazioni del gotico in Italia, nota anche come Tempio dell’Itale glorie per i numerosi sepolcri di artisti, letterati e scienziati che ospita (Machiavelli, Galileo, Michelangelo, Foscolo, ecc.). Qui si possono ammirare due pregevoli opere di Donatello: il Crocifisso ligneo, conservato nella Cappella Bardi di Vernio (in capo al transetto sinistro); e l’Annunciazione della Vergine, commissionata da Niccolò di Giovanni Cavalcanti e collocata nella navata destra (sesta campata).
Infine, l’itinerario si conclude con una visita al Museo Stefano Bardini, che prende il nome dal suo ideatore, uno dei più grandi e noti antiquari che vissero tra Ottocento e Novecento. Custodisce oltre 3.000 opere tra pitture, sculture, armature, strumenti musicali, ceramiche, monete, medaglie e mobili antichi. Di Donatello troviamo: la Madonna dei Cordai, opera polimaterica realizzata per l’omonima corporazione; e la Madonna della Mela, in terracotta policroma.
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