Itinerario alla scoperta delle opere di Giotto a Firenze

6 min · 15 Nov 2023

Itinerario alla scoperta delle opere di Giotto a Firenze

Giotto di Bondone, conosciuto semplicemente come Giotto, è stato un celebre pittore e architetto. Allievo di Cimabue, fu molto apprezzato dai suoi contemporanei tanto da esser definito dal Boccaccio “il miglior dipintore del mondo”. Rivoluzionò la pittura fra Duecento e Trecento, diventando un innovatore di gusto e stile e un modello d’ispirazione per gli artisti del Rinascimento. Qui vi proponiamo un interessante itinerario che vi guiderà alla scoperta dei suoi capolavori fiorentini.

La prima tappa dell’itinerario è la Chiesa di San Salvatore in Ognissanti, situata nella parte occidentale del centro di Firenze. Fu fondata nel XIII secolo dai frati Umiliati, un ordine religioso che era dedito alla lavorazione e al commercio della lana. Al suo interno custodisce opere di straordinario valore artistico, tra le quali spicca il Crocifisso di Ognissanti, un dipinto a tempera e oro su tavola realizzato intorno al 1315 da Giotto. Notevoli sono i dettagli della rappresentazione anatomica ma anche l’espressione dolorosamente intensa del Cristo. Ai lati della croce si trovano tabelle quadrilobate con i dolenti a mezzo busto (la Madonna e San Giovanni Evangelista) e in alto la figura del Redentore benedicente.

La seconda tappa è la Basilica di Santa Maria Novella, una delle più importanti chiese di Firenze. Ubicata nei pressi della stazione ferroviaria che porta il suo nome, fu fondata dai frati dell’Ordine dei Domenicani nella prima metà del XIII secolo. Al centro della navata, sopra agli scalini che separano la chiesa inferiore da quella superiore, è collocato un altro grandioso Crocifisso di Giotto, che il maestro realizzò molto probabilmente tra il 1288 e il 1289. Si tratta di un’opera rivoluzionaria: il corpo di Cristo è dipinto verticalmente, con le gambe piegate, in una posizione e raffigurazione “umana”. Ai lati della croce, come di consueto, sono raffigurati la Madonna e San Giovanni Evangelista.

L’itinerario prosegue poi in Piazza del Duomo, dove si erge il Campanile di Giotto, l’imponente torre campanaria della Cattedrale di Santa Maria del Fiore nonché una delle più grandi testimonianze dell’architettura gotica fiorentina del Trecento. La realizzazione del campanile fu affidata nel 1334 a Giotto, che condusse i lavori fino alla sua morte, avvenuta nel 1337. Dopodiché l’incarico passò al suo allievo Andrea Pisano e successivamente a Francesco Talenti, che completò l’edificio nel 1359. A Giotto si deve la sovrintendenza sulla decorazione policroma e sul programma iconografico dei rilievi. Da non perdere è la spettacolare vista che si può godere dalla terrazza panoramica, alla quale si accede salendo 400 scalini.

Sempre in Piazza del Duomo si trova il Museo dell’Opera del Duomo, in cui sono riuniti più di 750 capolavori del Rinascimento. Di Giotto si può ammirare la piccola Madonna col Bambino di San Giorgio alla Costa, da alcuni studiosi considerata la più antica tavola dipinta indipendentemente dall’artista. Fu realizzata sul finire del XIII secolo per la chiesa fiorentina di San Giorgio alla Costa ed è attualmente in prestito al museo. In quest’opera Giotto dà il via alla sua “rivoluzione” pittorica, improntata alla ricerca di una rappresentazione più realistica ed all’umanizzazione dei personaggi. Riposta per anni in un deposito nei pressi della chiesa di Santo Stefano al Ponte, fu danneggiata gravemente nell’attentato di Via dei Georgofili del 1993. È stata restaurata dall’Opificio delle Pietre Dure.

La tappa successiva è il Museo Nazionale del Bargello, ospitato nell’antico Palazzo del Podestà di Firenze. Vi sono conservate sculture, bronzetti, maioliche, cere, smalti, medaglie, avori, arazzi, sigilli e tessili, in gran parte provenienti dalle collezioni medicee, dai conventi soppressi e da privati. La decorazione della Cappella della Maddalena, al primo piano del palazzo, fu eseguita da Giotto e dalla sua scuola in due fasi comprese tra il 1321 e il 1337. Nel ciclo pittorico sono raffigurate le Storie di Maria Maddalena (da cui il nome della cappella) e il Giudizio Universale, in cui si trova anche il più antico ritratto di Dante Alighieri.

A pochi passi dal Museo Nazionale del Bargello sorge la Basilica di Santa Croce, una delle massime realizzazioni dello stile gotico in Italia. Situata nell’omonima piazza, fu costruita a partire dal 1294 su progetto di Arnolfo di Cambio ma fu consacrata solo nel 1443. Di notevole pregio sono gli affreschi di Giotto nella Cappella Peruzzi (in cui sono rappresentate scene della vita di San Giovanni Battista e di San Giovanni Evangelista) e nella Cappella Bardi (fatti della vita di San Francesco secondo la Legenda maior di Bonaventura da Bagnoregio). Quest’ultima è considerata il testamento artistico del grande pittore.

La settima e penultima tappa è il Museo Horne. Aperto per la prima volta nel 1921, trae la sua origine dalla volontà testamentaria di Herbert Percy Horne ed è costituito da una ricca collezione di opere d’arte lasciata allo Stato Italiano insieme al palazzo in cui essa è contenuta. Tra le opere di eccezionale pregio e bellezza che custodisce vi segnaliamo la tavola di Giotto raffigurante Santo Stefano. Questo dipinto dell’estrema maturità (1330 circa) faceva parte di un polittico (probabilmente realizzato dopo gli affreschi della Cappella Bardi). Il santo è rappresentato a mezzobusto, con una dalmatica preziosamente ricamata e un ricco messale decorato a foglia d’oro; le pietre sulla testa alludono al martirio per lapidazione.

Infine, l’itinerario si conclude con una visita agli Uffizi, uno dei musei più famosi al mondo. Allestito in un grande edificio costruito tra il 1560 e il 1580 su progetto di Giorgio Vasari, custodisce straordinarie collezioni di sculture e di pitture, che vanno dall’epoca medievale a quella moderna. Qui sono conservati due capolavori di Giotto: la Maestà di Ognissanti (nota anche con il nome di Madonna col Bambino in trono, angeli e santi), eseguita quando l’artista aveva già raggiunto grande notorietà; e il Polittico di Badia, un’opera capitale nella storia dell’arte italiana, realizzata tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo.

Foto galleria fotografica © Santa Croce Opera

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