Le ville romane dell’Isola d’Elba

4 min · 7 Dic 2023

Le ville romane dell’Isola d’Elba

Oltre che per la natura incontaminata, il mare cristallino e le splendide spiagge, l’Isola d’Elba è rinomata anche per la sua antichissima storia. Numerose sono le testimonianze disseminate su tutto il territorio. Come le tre celebri ville fatte costruire da nobili patrizi romani riportate alla luce nel corso del Novecento. Scopriamole insieme!

La Villa Romana delle Grotte

La Villa Romana delle Grotte è una delle testimonianze archeologiche di epoca romana più importanti dell’Arcipelago Toscano. Sorge su un promontorio da cui si domina la rada di Portoferraio ed è la meglio conservata tra le tre ville romane dell’Isola d’Elba. Costruita in epoca augustea (intorno al I secolo a.C.) per ordine della famiglia del console Marco Valerio Messalla, era una vera e propria reggia. Composta da un grande quartiere residenziale circondato da giardini, era dotata di un portico colonnato che incorniciava la vasca per l’approvvigionamento idrico, di un orto interno, di edifici termali e di un piccolo molo in granito che doveva servire da attracco a chi giungeva via mare. Nonostante i danni arrecati dal tempo e soprattutto dall’uomo, sul luogo si possono ammirare alcune mura in opus reticulatum e parti di mosaico ed è ancora ben visibile la piscina con le strutture per riscaldarne le acque. Camminando tra i resti, potrete immaginare quale fosse la quotidianità del tempo e la realtà degli originari abitanti.

La Villa Romana della Linguella

Di fronte alla Villa Romana delle Grotte, sul promontorio di Portoferraio che chiude a est la Darsena, si trovano i resti della Villa Romana della Linguella, anch’essa edificata nel I secolo a.C. Abitata per almeno 300 anni, è stata più volte oggetto di lavori. Ampliata fra il I secolo a.C. e il I d.C., conobbe la sua più grande estensione nel II secolo d.C., momento in cui si crede vi abbia soggiornato Publio Acilio Attiano, prefetto del pretorio dell’imperatore Adriano. Nel III secolo la villa venne abbandonata e spogliata dei suoi preziosi marmi. Gran parte della stratificazione antica fu poi sconvolta nel XVI secolo, quando Cosimo de’ Medici fece costruire nell’area una fortezza che completava a mare il sistema difensivo della città. Dell’impianto originario rimangono esigue tracce, tutte probabilmente legate alla zona termale. All’interno della fortezza medicea è oggi ospitato il Museo Civico Archeologico, che offre uno straordinario viaggio nel tempo lungo undici secoli (dalla fine dell’VIII – inizi VII secolo a.C. fino al V secolo d.C.) attraverso l’ampia raccolta di materiali provenienti da ritrovamenti subacquei e insulari del comprensorio elbano.

La Villa Romana di Capo Castello

Da Portoferraio ci spostiamo a Cavo (frazione del comune di Rio), dove si trovano i resti della Villa Romana di Capo Castello. Situata sul promontorio che separa la spiaggia del Frugoso da Cala delle Alghe, ebbe probabilmente una vita parallela a quella della Villa delle Grotte. Il complesso, databile tra l’ultimo quarto del I secolo a.C. e la metà del II secolo, si sviluppava in una posizione fortemente panoramica su sei terrazze degradanti verso il mare nelle quattro direzioni nord, sud, est, ovest. Sulla terrazza più elevata era costruito il nucleo abitativo, a cui seguivano due gradoni disposti a giardino; verso il basso, era poi presente l’abitazione signorile. Attualmente parti degli ambienti e delle strutture sono inglobate in costruzioni contemporanee, tanto che il sito archeologico si può dire ormai all’interno del centro urbano di Cavo. Nelle superstiti pavimentazioni è riconoscibile l’opus sectile e il mosaico a tessellae di colore bianco e nero. I reperti archeologici rinvenuti nella villa sono esposti nel Museo Civico Archeologico della Linguella e nel Museo Archeologico del Distretto Minerario di Rio nell’Elba.

Foto in evidenza © Villa Romana delle Grotte | Foto galleria fotografica © Villa Romana delle Grotte – Sistema Museale Arcipelago Toscano – Romano Impero

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